Sulla pubblicità sessista in Germania

In questi giorni circola sul web una petizione importantissima iniziata da Massimo Guastini, presidente dell’Art Directors Club italiano (qui il link per sottoscrivere). Mi sembra superfluo sottolineare la necessità di firmare l’appello affinché rappresentazioni degradanti e sessiste del corpo femminile vengano fermate. Questa mattina ho  letto con il solito interesse il post di Giovanna Cosenza sullo stesso tema la cui immagine di apertura ritrae una natura morta con insaccati.

É da un paio di mesi che compro, puramente motivata da interesse accademico, uno dei periodici più diffusi in Germania: Beef!. Beef si inserisce in quel settore di nicchia, ma in costante crescita a leggere le statistiche di lettura, indirizzato agli uomini con l’hobby  della cucina (qui un profilo sulla sua readership). Nel numero ora in edicola una pagina intera di pubblicità é dedicata ad un’azienda che vende carne di manzo a domicilio, gourmetfleisch.de.

Ci sono vari livelli di lettura di questa immagine, tutti incredibilmente offensivi e problematici a partire dalla giovane donna/bistecca. Non mi sembra casuale la scelta della modella: i tratti extra-europei e il colore della carnagione aggiungono una connotazione razzista ed orientalista (tanto per usare la parola più in voga delle scorse settimane) al messaggio già di per sé degradante. C’è proprio bisogno di ricorrere al corpo nudo di una donna per aumentare la vendita di bistecche?

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Lo slogan della pubblicità “Unsere Steaks sind gut abgehangen…” si traduce come “Le nostre bistecche sono ben appese” come se ci fosse bisogno di sottolineare l’essenza principalmente carnale del corpo femminile che viene esibito come fosse una succulenta bistecca.

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